Sensorialità in calice

Visita guidata "Cantine Due Palme" - Cellino San Marco

Sensorialità in calice

L’Associazione socio-culturale “il Vaso di Pandora” unitamente a SIMA (Società Italiana Medicina Ambientale) è lieta di invitare i soci e i simpatizzanti ad una interessante visita in una prestigiosa Cantina “Due Palme” in Cellino San Marco (Br).

La visita si terrà sabato 30 aprile c.a. alle ore 11 in Cantina, luogo di memoria della casa (rispettando le norme di sicurezza), dove lo staff ci accoglierà per vivere una giornata all’insegna del buon vino e dell’agricoltura.

Le visite guidate sono previste nella sede principale di Cellino San Marco e il punto di ritrovo è situato presso il parcheggio interno aziendale in Contrada Rafi, dove sarete accolti dalla nostra guida per iniziare il tour.

Il percorso si sviluppa nei seguenti ambienti, all’interno dell’azienda:

· Cantina, sede di stoccaggio e di lavorazione del vino;

· Sala Selvarossa, importante sala congressi da 800 posti a sedere;

· Bottaia, sala termo regolata di 1440 m² con botti di rovere francese Allier e Troncais e americano;

· Reparto imbottigliamento, sfera aziendale dedicata alla produzione. Capacità di 15mila bottiglie per ora;

La visita avrà la durata di circa 60 min, e si accompagnerà, a sua conclusione, con il pranzo al piano superiore, all’interno dell’esclusiva e riservata sala degustazione “Due Palme”. Per l’occasione, lo chef della cantina preparerà prelibatezze di piatti tipici salentini.

Condivideranno il pranzo con noi alcune mamme e bambini provenienti dall’Ucraina, messe in salvo dall’ associazione il Vaso di Pandora.

Seguirà una visita all’ interno del Museo della Storia Contadina: “Agrifani Museum”.

Detto Museo, di recente costruzione, occupa una superficie ipogea di circa 300 mq e testimonia la storia del Salento degli ultimi 40 anni.

Qui, una guida illustrerà gli oltre 5000 pezzi di varie nicchie tipologiche dei mestieri scomparsi quali: il fabbro, il lattiere, il sellaio,l’acquarolo, il cardano, il bottaio, il falegname, il cordaro, lo scalpellino e tanti altri.

Al termine, gli ospiti avranno la possibilità di acquistare i pregiati vini Due Palme e prodotti tipici salentini presso il punto vendita adiacente alla sala degustazione.

 

Il Museo della Civiltà del Vino Primitivo

Un’azienda storica che si fa portavoce della qualità del primitivo pugliese non poteva non raccontare la storia di un vino di tutto rispetto. E così, durante la nostra visita presso i Produttori di Manduria, abbiamo scoperto quanto essi abbiano investito per allestire un meraviglioso museo del vino all’interno della stessa cantina: il Museo della Civiltà del Vino Primitivo.

Questo museo di rara bellezza ha una rilevanza etnografica e documentaria per la testimonianza che offre sul legame millenario tra Manduria, l’agricoltura e l’arte del fare il vino. Il percorso espositivo, aperto tanto agli appassionati enoturisti, ci ha condotti in un viaggio avvincente nel passato alla scoperta del sensazionale mondo del vino, dalla coltivazione dell’uva alla produzione finale.

Il museo è immerso in un affascinante gioco di luci ed ombre e sormontato da splendide volte a stella di fine ‘800. I visitatori hanno la possibilità di scegliere tra due percorsi: un percorso di antropologia sociale, caratterizzato da oggetti di vita quotidiana e attrezzi da lavoro contadino; un percorso di archeologia industriale che testimonia l’evoluzione delle tecniche di vinificazione.

Al piano terra, gli aratri e i carri ci hanno evocato le atmosfere di una civiltà contadina di cui non si vuole perdere traccia, mettendo in luce il grande valore culturale e patrimoniale di pratiche artigianali che sopravvivono ancora oggi, seppur in forme diverse. Numerosi sono anche i documenti, le immagini e alcuni scritti affissi relativi al mondo dell’agricoltura e del vino, tra cui un editto di Ferdinando di Borbone del 1823. Ma la parte più straordinaria del nostro percorso nel museo è stata la discesa nelle antiche cisterne ipogee della cantina, dove sono state allestite varie ambientazioni tematiche, in cui tra i vari attrezzi sono collocati torchi e contenitori di mosti e vini.

Un’eccezionale scoperta e un percorso nella memoria del passato di cui non si può fare a meno!

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