Distribuzione pacchi alimentari - Gennaio 2017

Distribuzione pacchi alimentari - Gennaio 2017

Il 5 gennaio, alle ore 11.00, saremo dalle Suore della Casa Famiglia “Padre Annibale di Francia”, in via Quarto,17, a Bari, per distribuire ancora una volta 100 pacchi ricchi di ogni genere alimentare (e non solo) raccolti dall’ associazione "Il vaso di Pandora" in favore di altrettante famiglie più bisognose.
Oltre ai pacchi alimentari si faranno scegliere ai bambini le calze della Befana, abbigliamento (nuovo) e ticket per qualsiasi visita medica specialistica gratuita.

La solidarietà non va in vacanza e noi saremo pronti ad accogliere con la gioia del dono le famiglie che versano in stato di bisogno nel massimo riserbo.
A questo proposito, Il vaso di Pandora rivolge un sentito ringraziamento alle imprese più sensibili che hanno consentito l'iniziativa.

Anche quest’anno, in occasione delle festività natalizie l’associazione socio-culturale “il vaso di Pandora” ha promosso una raccolta di generi alimentari (e non solo) con un riferimento per poter usufruire di visite mediche specialistiche gratuite, in favore di 100 famiglie con 3-5 figli a carico che versano in uno stato di disagio economico e sociale. Si tratta di nuclei familiari individuati dai Padri Comboniani di Bari di concerto con altri sacerdoti e le suore della casa famiglia “Padre Annibale di Francia”, nella cui sede (in via Quarto, 17/A a Bari) – l’associazione presieduta da Severina Bergamo distribuirà le derrate raccolte: dalla pasta alla farina, riso, zucchero, latte e dessert, olio, carne, tonno, biscotti e merendine, polpa di pomodoro, caffè, tarallini, scamorze fresche, conserve varie, legumi ecc., omogeneizzati e pappine varie per neonati, capi di abbigliamento e oltre 150 calze della Befana.

L’appuntamento è per il 5 gennaio 2017 alle ore 11.00.

“La nostra associazione non dimentica gli ultimi, le persone invisibili ai più, e – spiega Bergamo – grazie alla generosità di trenta aziende del territorio abbiamo raccolto oltre 5 quintali di beni di prima necessità.

Sappiamo bene che la beneficenza non ha bisogno di pubblicità, ma in questo caso vogliamo comunicarlo con gioia, perché la cultura del dono possa diventare contagiosa e – commenta la presidente – alleviare lo stato di bisogno che spesso si tace anche per pudore. Una catena di solidarietà non può che far bene alla città e più saranno i suoi anelli, più lontano andremo.

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